Recentemente Cipro ha inviato in Commissione Europea la direttiva riguardante la piattaforma nazionale di autoesclusione. La suddetta direttiva mira a spiegare le procedure e i requisiti tecnici che devono essere applicati dagli operatori autorizzati in relazione al funzionamento della piattaforma nazionale di autoesclusione denominata NSEP. Si tratta di un servizio online progettato dalla National Betting Authority (NBA) che ha lo scopo di facilitare l’esclusione delle persone che giocano d’azzardo presso tutti i fornitori di giochi online autorizzati che operano nella Repubblica di Cipro.
La protezione dei giocatori a Cipro
Cipro ha recentemente creato il NSEP. Si tratta di una piattaforma unificata di autoesclusione, che ha lo scopo di coprire tutte le forme di gioco nel Paese, online o terrestri. I giocatori che si registreranno sul NSEP saranno esclusi da tutti gli operatori autorizzati. Ciò significa che, se un giocatore iscritto al NSEP avesse conti online su diverse piattaforme di gioco, sarebbe impossibilitato ad accedere a qualsiasi offerta regolamentata su ogni canale. Inoltre, gli operatori di gioco avranno l’obbligo di garantire che tutti i giocatori iscritti sulla piattaforma non ricevano alcuna offerta di marketing relativa al gioco.
Sembra evidente che, attraverso questo nuovo strumento, il governo cipriota punti a stimolare un maggior comportamento etico nei giocatori e voglia aiutarli a prevenire qualsiasi tipo di comportamento patologico.
Il NSEP non è l’unico strumento messo in atto dalla National Betting Authority per contrastare il gioco d’azzardo. Già lo scorso anno la Commissione Europea aveva dato il via libera ai «Regolamenti per la protezione dei giocatori, dei giovani e dei giocatori patologici». Questi regolamenti hanno il compito di proteggere i propri giocatori, in particolar modo i più giovani, attraverso misure ad hoc. La National Betting Authority ha infatti deciso di disciplinare tutte le questioni relative agli obblighi dei fornitori di servizi di scommesse, allo scopo di informare e tutelare i loro clienti. Tra gli obblighi si possono catalogare la messa a disposizione di meccanismi di autoprotezione per i giocatori e l’adozione di pratiche e procedure che devono impedire ai minori di partecipare alle scommesse.
Autesclusione, cos’è e come funzionamento
Come mai l’autoesclusione è vista come una pratica così efficace per contrastare il gioco d’azzardo patologico? Per rispondere a questa domanda bisogna prima comprendere il meccanismo di tale sistema.
L’autoesclusione, come dice la parola stessa, è una esclusione volontaria del giocatore da una piattaforma. Ciò implica che chi gioca, ammette consapevolmente di avere un problema con il gioco che rischia di farsi serio e, quindi, decide di fermarsi prima che la situazione precipiti.
L’autoesclusione può essere per un periodo limitato (30, 60 o 90 giorni), oppure a tempo indeterminato. Durante questo periodo il giocatore non potrà: aprire nuovi conti di gioco a distanza con alcun concessionario; effettuare scommesse o altri giochi a distanza sui propri conti di gioco aperti presso qualunque concessionario; prelevare vincite da tutti i suoi conti di gioco aperti presso tutti i concessionari; chiudere i suoi conti di gioco e prelevare il relativo saldo.
Altra cosa importante da sapere è che tale operazione, in caso avvenga per un tempo determinato, non è revocabile. Ciò significa che, per tornare a giocare sarà necessario attendere la fine del periodo di sospensione e non si potrà in alcun modo anticiparlo. Se, invece, l’esclusione è a tempo indeterminato, il giocatore dovrà comunque attendere sei mesi per chiedere la revoca.
Ad oggi, dunque, l’autoesclusione viene visto come il principale strumento di prevenzione ad un problema (il gioco patologico) di fronte a cui, non solo i giocatori, ma le stesse autorità, sono spesso impotenti.