Sanzione da 750 mila euro annullata: il colosso tecnologico non responsabile della pubblicità d’azzardo su YouTube
Un’importante vittoria per Google: il TAR Lazio ha annullato la sanzione di 750 mila euro imposta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), in merito a una presunta violazione legata alla pubblicità di giochi e scommesse.
Il cuore della contesa era la presenza su YouTube, piattaforma di proprietà di Google, di video che, secondo AGCOM, promuovevano siti web d’azzardo. L’AGCOM aveva pertanto deciso di penalizzare l’azienda tecnologica con una sanzione piuttosto salata.
Tuttavia, con la sentenza 13676/2023 del recente 8 settembre, il TAR Lazio ha rovesciato la decisione dell’AGCOM, confermando un principio chiave: Google, per quanto riguarda YouTube, opera come un semplice “hosting provider”. Questa definizione, riconosciuta dalla giurisprudenza italiana ed europea, esime la società dalla responsabilità diretta per i contenuti caricati dagli utenti, a patto che la stessa non abbia avuto un ruolo attivo nella loro creazione e che abbia agito prontamente per rimuovere materiale illecito.
La decisione del TAR ha dunque ribadito un concetto fondamentale: un prestatore può essere ritenuto responsabile solo se ha avuto un ruolo attivo nella violazione. Nel caso di YouTube, non è stata riscontrata una “condotta consapevole e partecipativa” da parte di Google nella pubblicità proibita. È interessante notare che questa non è la prima volta che il TAR Lazio interviene in difesa di Google. Già nella sentenza 7220/2022, un’altra sanzione dell’AGCOM, relativa al servizio Google Ads, era stata annullata.
La vicenda pone nuovamente l’attenzione sul delicato equilibrio tra le responsabilità delle piattaforme digitali e la libertà degli utenti nel condividere contenuti, in un panorama mediatico e giuridico in costante evoluzione.
Divieti sulla Pubblicità del Gioco d’Azzardo in Italia
Il divieto di pubblicità legato ai giochi d’azzardo in Italia affonda le sue radici in una crescente preoccupazione per la salvaguardia della salute pubblica e la prevenzione delle dipendenze. L’espansione esponenziale del settore dei giochi d’azzardo, unitamente all’incremento di casi di ludopatia, ha spinto il legislatore italiano a introdurre normative sempre più severe. L’obiettivo principale di questi divieti è quello di proteggere i cittadini, in particolar modo i più giovani e vulnerabili, dai rischi connessi al gioco compulsivo.
Il Contesto Normativo Attuale
Entrata in vigore nel 2019, la “Legge Dignità” rappresenta uno dei pilastri nella lotta contro la pubblicità del gioco d’azzardo. Questa legge vieta ogni forma di pubblicità, sponsorizzazione o promozione di giochi con vincite in denaro, su qualunque mezzo di comunicazione. La stretta normativa riguarda non solo le aziende che offrono servizi di gioco, ma anche piattaforme, influencer e media che potrebbero diffondere tali contenuti, direttamente o indirettamente. Le sanzioni per le violazioni sono severe e possono comportare pesanti multe, come dimostra il caso di Google discusso in precedenza.
Nonostante la chiara direzione intrapresa dal legislatore, il dibattito sulla pubblicità dei giochi d’azzardo resta acceso. Molti sostengono che un divieto totale possa essere controproducente, spingendo il gioco d’azzardo verso la clandestinità. Altri, invece, ritengono che la priorità debba essere la protezione dei cittadini da un settore notoriamente problematico. In ogni caso, la recente decisione del TAR Lazio riguardo Google mostra quanto sia complesso bilanciare le esigenze di un mercato in crescita con le preoccupazioni legate alla salute pubblica e all’integrità sociale.