La bufera che si è abbattuta sull’economia e che è nata dall’emergenza sanitaria legata al Covid 19 ha avuto un effetto che in molti non si aspettavano: la lenta, inesorabile ma decisa, fuga verso internet. Così in tutti gli ambienti ci si è rivolti alla rete: dalla scuola al lavoro, dove abbiamo iniziato a conoscere parole come Didattica a distanza e Smart working, fino ovviamente al tempo libero e al divertimento. Un caso in particolare? Quello del gambling.
Ma se la svolta c’è appena stata, occorre continuare a guardare al futuro per fronteggiare nuove crisi e capire verso dove ci stiamo muovendo. Di questo ha parlato Di Maio, non il Ministro degli Esteri, ma un esperto proprio di gioco d’azzardo. Ci riferiamo infatti a Carlo Di Maio, Ceo per la Romania della grande azienda Fortuna Entertainment Group che in occasione del panel dal titolo ‘Improving the retail betting experience’ tenutosi durante il Betting on Sports organizzato da SBC a Londra.
Fulcro della questione era come rendere ancora più attraente l’offerta al dettaglio dei bookmaker, così da attrarre nuovi clienti. Di Maio si è soffermato soprattutto sul retail, indicato come un canale ancora centrale, importantissimo, di raccolta, che nel caso della Romania vale più del 50%. Numeri significativi anche per l’Italia, nonostante negli ultimi mesi l’online sia cresciuto molto.
Fondamentale per gli operatori di gioco, però, è essere presenti su tutti i canali possibili e diversificare sia sul fisico che sull’online. Una sfida non facile, visti i tempi pandemici. Quindi si deve continuare a investire, a rendere moderni i negozi, a migliorare quanto si può migliorare. Guardando ad alcuni modelli: il franchising, ad esempio, che permette una grande integrazione tra gioco online e negozi di scommesse.
Il segreto, insista ancora Carlo Di Maio, è il modo in cui vengono offerti i prodotti. Una grande incognita è poi quella legata alle regolamentazioni: in Italia il mercato del gioco d’azzardo si deve barcamenare in una serie infinita di restrizioni e divieti, non aiutando quindi la prospettiva omnichannel.
Si dovrà invece guardare sempre di più alla possibilità di interagire su diversi device, integrando il settore fisico con quello online. Solo con queste proposte all’avanguardia, infatti, sarà possibile lasciarsi alle spalle la crisi e guardare, con rinnovata fiducia, al futuro. Un futuro che si giocherà ovviamente su internet, sulla rete, in streaming e online. Ma che passerà anche per la tradizione: il comparto fisico, infatti, è pronto a ripartire.